I disturbi del Neurosviluppo rappresentano una categoria diagnostica ridefinita recentemente nel DSM-5 sulla base di due grandi novità: la denominazione e l’essere posti come il primo capitolo, poiché nel dsm-5 si è assunta un’ottica che riflette l’evoluzione lungo tutto l’arco di vita.
Questi disturbi erano precedentemente denominati disturbi dell’infanzia e dell’adolescenza e si pensava che si limitassero a quella fase della vita: ora invece con il termine Neurosviluppo c’è l’idea che pur presentandosi per la prima volta durante l’età evolutiva, essi persistano per tutta la vita anche se modificandosi nella presentazione e quindi spesso non riconosciuti.
La diagnosi dei Disturbi del Neurosviluppo comprende un ampio spettro di disturbi con esordio nel periodo dello sviluppo (prevalentemente entro i 5 anni d’età) caratterizzati da una gamma di deficit nelle abilità comunicative e sociali, nell’apprendimento, nel controllo delle funzioni esecutive e a livello intellettivo. I tassi di comorbidità all’interno di questa categoria diagnostica sono elevati: ad esempio, non è infrequente la coesistenza di disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva, oppure di ADHD e disturbi specifici dell’apprendimento.
Disturbi del Neurosviluppo
- Disabilità intellettive
- Disabilità comunicative
- Disturbi dello spettro autistico
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD)
- Disturbi specifici dell’apprendimento
- Disturbi motori
- Disturbi da Tic
Principali domini interessati nei Disturbi del Neurosviluppo
- Apprendimento
- Memoria
- Abilità comunicative
- Intelligenza
- Funzioni esecutive
- Abilità sociali
Capita non di rado che questa diagnosi non venga effettuata in età precoce, rendendola quindi più complessa in età adulta. Eppure lo screening sarebbe piuttosto semplice: infatti i bambini con disturbi specifici dell’apprendimento mostrano sovente una buona perspicacia e intelligenza anche se poi falliscono su prove apparentemente semplici; sono per lo più consapevoli degli errori e conseguentemente abbassano la loro autostima.
La chiave per proporre attenzione diagnostica:
- Buona intelligenza
- Errori in attività semplici
- Consapevolezza e conseguente caduta dell’autostima
(dal libro Psichiatria e Salute Comportamentale, Stefano Pallanti)

Psichiatria e Salute Comportamentale è un volume nuovo sulla psichiatria, che travalica i confini degli attuali sistemi di classificazione per estendere la trattazione alle più recenti evidenze di ricerca internazionale, dalle neuroscienze alla farmacologia.
E quindi che fare quando si arriva a 20 anni con consapevolezza, perspicacia e caduta dell’autostima?
Sembra il ritratto di mio figlio che ormai rifiuta di mettersi alla prova in qualsiasi contesto.
Quello che descrive del comportamento di suo figlio può non essere patologico. Se pensa che sia patologico possiamo provare a fare una valutazione. L’importante è che sia suo figlio a decidere di essere valutato ed eventualmente curarsi.