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Psichiatria
- 10 ottobre 2020

Giornata Mondiale della Salute Mentale 2020

La vera Giornata della Salute Mentale sarà quando si smetterà definire “Mentale” chi soffre per un disturbo della connettività del cervello. Allora avremo finalmente superato lo stigma. Evviva la salute esistenziale!

I risultati delle ricerche recenti consentono oggi di considerare i Disturbi Psichiatrici come normali malattie mediche. Questo sta spostando l’attenzione dalla cura dei sintomi alla prevenzione della malattia, come già accade in tutta la medicina. Inoltre si stabiliscono i criteri che definiscono la guarigione dalle malattie psichiatriche, superando un altro dei pregiudizi assai diffusi riguardo alla Psichiatria: la credenza che di queste malattie ci si potesse solo ammalare e non guarire.

Malgrado ciò, non di rado, ancora capita che al Pronto Soccorso si senta definire una persona come un caso psichiatrico.

Il Dizionario Treccani definisce la malattia come una «condizione abnorme e insolita di un organismo vivente, animale o vegetale, caratterizzata da disturbi del funzionamento , da alterazioni o lesioni».

In Psichiatria l’organo principale della cura è il cervello, ma proprio per le scoperte più recenti, lo Psichiatra deve considerare tutto l’organismo che diventa l’oggetto della cura. Il professionista quindi si occupa quindi del corpo intero: sistema immunitario, intestino, sistema cardiocircolatorio, metabolismo, con particolare attenzione all’esperienza che la persona fa della sofferenza.

Oggi sappiamo che molte delle malattie psichiatriche hanno una base neuroevolutiva, ovvero iniziano già durante l’infanzia ma si rendono evidenti più tardi. Le ricerche dimostrano che i disturbi sono correlati a disfunzioni dei circuiti cerebrali, che iniziano a disfunzionare molto prima che i sintomi si rendano clinicamente evidenti.

Purtroppo si continua ad utilizzare il termine mentale, mentre le Neuroscienze incoraggiano ad andare oltre questo concetto che è di per sé fuorviante. Ad esempio questa stigmatizzazione genera e alimenta un’altra errata convinzione: «se i disturbi sono mentali perchè devo fare cure fisiche, per esempio con delle medicine o una dieta, oppure fare la Neuromodulazione?».

Fortunatamente oggi abbiamo in Psichiatria una serie di terapie a disposizione come quasi in nessun’altra specializzazione medica: terapie che diventano tutte utili se consideriamo la complessa interazione tra cervello, immunità, metabolismo ed ambiente.

Ecco che le Terapie di Modulazione dell’attività cerebrale (come la Stimolazione Magnetica Transcranica), assumono un ruolo chiaro e definito. Questo è vero anche per altre terapie che impiegano antiossidanti e probiotici, che trovano posto assieme ai farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale, ma non negano l’utiltà di Psicoterapie che aiutino il cambiamento.

Ci sono quindi interventi di riabilitazione neuropsicologica.

Nella TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica) con la neuronavigazione è possibile definire con precisione l’area della corteccia cerebrale che si intende andare a stimolare.

Possiamo misurare il funzionamento con Scale di Valutazione Clinica ma anche con esami strumentali di elettroencefalografia o con neuroimaging(**) che ci consentono di definire i nuovi bersagli delle cure di queste malattie.

Lo sviluppo degli studi sulle Neuroscienze ci consente di essere più precisi su diagnosi e cura. Proprio perchè sono sempre più chiari i meccanismi complessi delle malattie psichiatriche, le cure diventano più complesse e integrate.

Sono poche le persone che sfruttano tutte queste risorse. Questo perchè appunto ci sono una serie di pregiudizi che persistono, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità batta sul tasto dell’empowerment della popolazione generale.

Empowerment vuol dire essere informati per poter seguire e monitorare tutto il percorso della cura in maniera consapevole.

Per abbattere lo stigma è necessario non solo che ci siano più finanziamenti e che ci sia cultura tra i medici, ma anche che le persone superino i loro preconcetti. Ci sono lo stigma sociale e uno stigma personale interno, legato alla storia del soggetto. L’ignoranza, per esempio, sul funzionamento del sistema nervoso centrale e la presenza dei segni premonitori dei disturbi; la confusione delle idee sul corpo e la mente.

Un grande Psicoanalista, Cesare Musatti, diceva che la paura e l’ignoranza viaggiano sempre insieme.

Essendo i disturbi non considerati con la stessa dignità delle malattie fisiche, si accetta la loro presenza soltanto di fronte a quadri estremamente acuti.

Oggi alla Psichiatria in molti casi si ricorre soltanto nella fase più acuta del disturbo. Invece sappiamo che molto prima di avere i sintomi ci sono già dei segni. Per esempio prima di avere la diagnosi di diabete si ha già un disturbo del metabolismo e tutte le malattie legate al diabete. Oppure prima di avere un infarto, se si ha già l’ ipercolesterolemia: si deve stare allerta.

Nella Psichiatria ci sono una serie di sintomi prodromici, che sono prevalentemente soggettivi. Il paziente dice “io ho difficoltà a fare questo, io mi sento male in queste situazioni” etc, però lui stesso è portato a considerarla come una sua insufficienza o una sua colpa.

C’è un pregiudizio diffuso che ognuno è responsabile della propria mente. I malati psichiatrici quindi sarebbero in qualche modo responsabili dei loro disturbi: non possono controllarli in quanto troppo deboli per resistervi oppure se i malati sono giovani, si tende a pensare ad una loro insufficienza o, ancora, la colpa viene proiettata sulla famiglia o più in generale sull’educazione.

Famiglia ed Educazione sono importanti nella vita di ciascuno, ma non si deve attribuire alcuna colpa: non c’è colpa a soffrire.

Tutti questi pregiudizi devono essere superati perchè si possa arrivare ad avere una attenzione all’uso delle risorse terapeutiche così come per tutto il resto della medicina.

Sappiamo che la prognosi cambia decisamente se la cura è precoce: più presto si ha la diagnosi e si inizia la cura, più possibilità c’è di migliorare.

Quando avremo imparato che i disturbi psichiatrici sono vere e proprie malattie, il primo passo per sconfiggere lo stigma e iniziare a curarsi sarà stato fatto. A giovarne poi, non sarebbero soltanto i malati, ma la nostra intera società.

La Banca Mondiale raccomanda ai Governi: «volete investire sul vostro futuro? Destinate più risorse per la cura dei disturbi psichiatrici, sopratutto nell’infanzia.»

L’epidemiologia, ovvero lo studio della diffusione dei disturbi mentali, mostra che in Europa circa un terzo dell’intera popolazione viene afflitto, nel corso di un anno, da un disturbo mentale (Wittchen et al., 2011).

Per i costi, l’invalidità e la ridotta produttività, ed anche per la significativa riduzione dell’aspettativa di vita associata, la Depressione è considerata la malattia più grave e disabilitante da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più del cancro e più dell’ictus e dell’infarto. (S. Pallanti, Psichiatria Elementare, Carocci, 2016)

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che «Non c’è salute senza salute mentale» (OMS, 2005).

L’ignoranza verso la malattia psichiatrica, dall’altra parte, porta anche all’ errato riconoscimento della malattia stessa. Non riconoscendola come una malattia vera e propria, non si riconosce che i sintomi psichiatrici abbiano un grave impatto sulla qualità della vita. Oppure dopo anni di sofferenza si pensa di arrivare alla guarigione con una sola visita.

Ma di questo continueremo a parlare quotidianamente attraverso il nostro Sito Web e gli spazi Social dove siamo presenti.

Note

(*) Mutsumi Kono: Ottenuto un PhD in Applied Linguistics dal Reading University, UK, ha lavorato come corrispondente di una rete televisiva giapponese dall’Italia e successivamente come manager responsabile della strategia aziendale di Honda R&D Europe. Dal 2011 è amministratore unico del Centro di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica srl.

(**)neuroimaging: metodi e strumenti che permettono di rilevare e di riprodurre graficamente l’attività cerebrale in termini anatomici e funzionali.

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