La Depressione e il Dolore
In qualità di esperto mondiale sulla Terapia di Neuromodulazione e Stimolazione Magnetica, il Prof. Stefano Pallanti partecipa in qualità di docente al corso che si terrà il 22 Novembre 2024 a Firenze e parlerà su “La cura della Depressione Resistente con TMS ed i circuiti della infelicità e del dolore”.
Dettagli sul Corso
📅 Data: 22 Novembre 2024
💻 Modalità di fruizione: Live Webinar
📍 Luogo: Firenze (FI)
La depressione appartiene al quadro clinico dei disturbi dell’umore ed è caratterizzata anche da sintomi fisici persistenti e continuativi, in assenza di uno stato manifesto di sofferenza psichica: i pazienti lamentano malesseri e algie pervasive ed intense. Alcuni indicatori diagnostici per differenziare la depressione mascherata nel corpo da altre patologie sono: la presenza di familiari di primo grado con una storia di depressione o disturbi somatoformi; l’aumento della sintomatologia dolorosa nei periodi stressanti;
l’andamento ciclico del disturbo, con remissioni stagionali e spontanee; la risposta positiva ai farmaci antidepressivi, l’assenza di una correlazione con un evento specifico traumatico o con una patologia organica e sentimenti di tipo depressivo collegati ai disturbi fisici lamentati.
Il corpo diventa quindi il grande e unico comunicatore di un malessere psichico profondo, che rimane inconscio e quindi incomunicabile, se non attraverso il dolore fisico: sono persone che hanno difficoltà a riconoscere, identificare e legittimare i propri sentimenti e maneggiare il proprio mondo interno.
La gravità del disturbo è correlata alla difficoltosa simbolizzazione dei propri conflitti interni, che vengono spostati e rappresentati sul corpo attraverso i sintomi.
L’intera esistenza è occupata dalla lamentela fisica ed è la sola a prendere spazio ed ad essere veicolata, in particolare per alcuni gruppi di persone: le donne, per incidenza maggiore (circa due volte rispetto agli uomini) di disturbi depressivi e della maggior frequenza della sintomatologia somatica degli stessi; gli anziani, in quanto subordinano il disagio psichico alla malattia somatica; gli adolescenti, per scarsa consapevolezza e difficoltà di verbalizzazione delle emozioni.