Sensazioni – Logaritmi e Test Maracrona di Prof. Roberto Piga
Il Prof. Piga presente il test Maracrona
Sensazioni – Logaritmi e Test Maracrona
di Prof. Roberto Piga
I logaritmi sono correlati con le sensazioni umane, G. T. Fechner fondatore della psicofisica nella legge Weber-Fechner esprime il principio dal punto di vista della psicofisica in cui si descrive la relazione fra l’intensità fisica di uno stimolo, definita dal punto divista logaritmico e la corrispondente percezione sensoriale. La percezione dell’intensità non aumenta con l’aumento dello stimolo, ma il cervello ne percepisce la variazione. Se i nostri sensi fossero lineari ( rapporto matematico ) non saremmo in grado di percepire sia le variazioni molto deboli che quelle molto forti. Il sistema funziona secondo un determinato ordine, entropia, quindi il valore della scala logaritmica si riferisce ad un certo stato di ordine ( maggiore o minore ).Nel concetto di espressione logaritmica è evidente la correlazione fra la base e l’argomento ( log. in base a di ( b) ).
Per esempio nel test Maracrona in cui a seguito di una determinata attività fisica ( sforzo ) viene rilevata la differenza fra tempo realmente trascorso e percepito a livello sensoriale, rappresenta un segnale relativo allo stato entropico del sistema che costituisce la base (a) del logaritmo che si correla con la fatica. In buona sostanza come sostiene il dott. Palma Renato Neuro-comportamentalista attribuendo un valore alla fatica, così come avviene attualmente in ogni campo, secondo la filosofia condizionale legata alla utilizzazione dell’energia, ad esempio attraverso la frequenza cardiaca, acido lattico etc. viene snaturato il ruolo fondamentale della fatica che è un segnale e non un valore. Per fare un parallelismo è come ignorare una spia che si accende in auto , interpretandola addirittura come indicatore non del problema ma del buon funzionamento dell’auto. In tal modo viene potenziato quello che è un atteggiamento comune in cui si sostiene che senza fatica non si ottengono buoni risultati. In buona sostanza cerchiamo il raggiungimento di obbiettivi incuranti del prezzo che viene pagato. I risultati in questo caso danneggiano il nostro sistema funzionale e influenzano negativamente le istruzioni che provengono dall’ambiente che servono per costruire e far funzionare il nostro corpo ( aspetto epigenetico ).
Quando un segnale viene ignorato l’intensità cresce fino a raggiungere un livello tale che il sistema si disordina e a livello sensoriale si percepisce un segnale che viene attibuito a fattori esterni, come l’avvertire il senso della sete perché c’è mancanza d’acqua. Particolarmente significativo è quanto accaduto al maratoneta Dorando Petri alle Olimpiadi di Londra del 1908 che cade esausto a pochi metri dal traguardo, probabilmente aveva pensato che dopo 42 km. le maggiori difficoltà fossero superate, ignorando il segnale sensoriale indotto dall’ accumulo di cataboliti, tale da non consentire di continuare e indurre magari una diversa modalità di corsa o un cambiamento di ritmo.
Secondo il prof. Stefano Pallanti Neuroscienziato, le azioni motorie che sono la rappresentazione ( costrutto ) dell’attività di ben determinate aree cerebrali, sviluppano processi mentali implicati nella pianificazione e nella selezione stessa dell’azione. Tali processi sono reclutati insieme a quelli motivazionali che implicano la tendenza ad agire e le modalità di comportamento per raggiungere il risultato voluto. Le modalità sono la rappresentazione di come nella realtà le azioni, il movimento in genere, possono realizzarsi attraverso la modulazione della contiguità spazio – temporale, cioè nel passaggio fra le energie potenziali e cinetiche e viceversa: zero motorio in cui il sistema si ferma ( definito così da Betti e Piga in quanto l’accelerazione raggiunge lo zero )), la cui durata regola l’erogazione di energia e ne limita la dispersione, cioè la fatica. Nella camminata lo zero motorio si verifica nel momento in cui il calcagno tocca terra e le braccia non oscillano.
In sostanza la valutazione sensoriale del tempo che passa per compiere una determinata attività ( spazio ), attraverso il test Maracrona testimonia come l’attività dei sistemi biologici impegnati ( vascolare, muscolare, miofasciale ), durante la corsa o camminata, ma anche nel gioco e nei vari tipi di training, viene percepita a livello sensoriale ed evidenzia le risorse messe in atto ( processi mentali etc ) in particolare l’erogazione di energia necessaria per modulare l’impegno affinchè la dissipazione sia limitata e consenta di raggiungere l’obbiettivo desiderato.
Per fare un esempio nel gioco del tennis il test potrebbe essere eseguito alla fine di un set o di uno scambio, o addirittura di una partita. Oppure su diversi tipi di training che vengono svolti al fine di erogare energia. L’analisi si può svolgere comparando le diverse tipologie di training in base alla loro percentuale ricavata dai tempi reali confrontati con quelli percepiti. Delle tipologie di training o attività devono essere rilevati ad esempio l’orario del giorno e come si è svolta la successione delle modalità esecutive ( rovescio, dritto etc..).
Se ad essere impegnate sono più le posture, con maggiore attività tensoriale, è chiaro che sarà più interessato il tessuto miofasciale e muscolare, se invece l’attività di training proposta è protratta in modo più o meno costante nel tempo, ad influenzare il test Maracrona sarà il sistema vasopressorio.
VARIABILI RELATIVE ALLA CAPACITA’ DI EROGAZIONE DI
ENERGIA
ORDINE
coattivazione dei fattori ambientali e comportamentali al fine di interpretare il movimento. Tipi di training in cui sono alterate le caratteristiche del terreno e della superficie su cui l’atleta si sposta ( disturbi ), training in cui sono presenti gli avversari o l’avversario. Variazioni indotte da stimoli sonori /visivi esterni. Skip da fermo con blocco alla vita, rilascio improvviso e corsa sprint.
TEMPISMO
attivazione e scelta dei gesti opportuni ( intenzione e realizzazione ). Spinte con le gambe in appoggio bi e monopodalico, modalità eccentrico-concentrica, sincopata, salto con la corda. Per esempio l’istruttore si posiziona dietro il tennista e gli tira la palla in modo che gli rimbalzi davanti ( centro-sinistra-destra- più o meno distante). Torello nel calcio.
POSTURE - TECNICA
Equilibrio e rispetto del primum-movens nella catena cinetica. Per esempio salto in basso e saltare, se il soggetto ricade nella zona da cui si sono staccati i piedi da terra significa che la catena cinetica è giusta. Correre per 15/20 metri velocemente e fermarsi in uno spazio di 3 mt. Salto in lungo e ricadere su una gamba, oppure cadere e correre o fare lo skip. Spostamento rapido in uno spazio delimitato da 4 paletti con e senza pallone, lati del quadrato 8/10 mt. Lancio del pallone medico in avanti e ripresa. Gioco tennis con pallone medico al muro ( servizio, dritto, rovescio). Pesi ed elastico con SLED
SINCRONISMO
continuum dell’azione fra momenti relativi a energia cinetica e potenziale zero motorio. Training senza recupero fra gesti diversi a tempo. Attività con elastico, anche in vita, spostamenti di vario genere.
RITMO
frequenza e sensorialità percettiva. Da eseguire soprattutto con le gambe, solo nel nuoto è possibile l’esecuzione con gli arti superiori.
ASPETTO SENSORIALE ZERO MOTORIO
salto in basso e saltare, se il soggetto ricade nella zona da cui si sono staccati i piedi da terra significa che la catena cinetica è giusta.