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Terapie
- 07 maggio 2020

Guarire? Sì!

La ricerca della guarigione è un desiderio comune tra chi affronta un disturbo mentale. Tuttavia, il processo di cura va oltre la semplice eliminazione dei sintomi e la guarigione diventa possibile attraverso un approccio olistico alla salute mentale.

Scopri di più in questo articolo!

Una nuova prospettiva: la guarigione come opportunità

Quando ci troviamo a fronteggiare una malattia, spesso il nostro desiderio più profondo è tornare a vivere come prima. La malattia può lasciare cicatrici profonde e dolorose che vorremmo cancellare con un semplice gesto. Sicuramente curarsi e superare la fase acuta della malattia rappresenta il nostro primo obiettivo, ma è fondamentale comprendere che ciò non è sufficiente e non rappresenta la fine del percorso di cura.

Tornare a vivere come prima può però significare anche ritrovarsi nella stessa condizione di fragilità che ha innescato l'insorgenza dei sintomi. Seguendo le indicazioni della World Health Organization (WHO), veniamo invitati a considerare la fase critica di qualsiasi disturbo come un'opportunità di crescita personale: è il momento in cui abbiamo la possibilità di conoscere meglio le insidie della patologia, ridurne gli effetti negativi e costruire un nuovo tipo di consapevolezza di sé.

Grazie alla collaborazione con validi professionisti, diventa allora possibile creare un nuovo equilibro e un nuovo stile di vita in grado di metterci il più possibile al riparo dalle possibili ricadute.

Obiettivo Guarigione

Guarire da un disturbo mentale è possibile?

Sì, per una vasta percentuale di pazienti guarire è possibile! Ecco perché la stessa WHO definisce la guarigione come il vero obiettivo della cura.

Tuttavia, è essenziale comprendere e tenere a mente che raggiungere la guarigione NON significa semplicemente risolvere la fase acuta dell'emergenza e smettere le terapie o i farmaci. Guarire rappresenta un processo di cambiamento volto a migliorare il proprio benessere personale e iniziare una nuova vita caratterizzata da un equilibrio diverso da quello precedente.

Come raggiungere la guarigione?

Prima di tutto è necessario definire cosa intendiamo per "guarigione". Secondo l'American Psychiatric Association:

«La guarigione dai disturbi psichiatrici è un processo di cambiamento attraverso il quale gli individui migliorano la loro salute e il loro benessere, conducono una vita autodiretta e si sforzano di raggiungere il loro pieno potenziale.»

La guarigione, quindi, NON significa smettere di assumere farmaci, interrompere la psicoterapia o abbandonare le Terapie di Neuromodulazione. La guarigione NON è un punto di arrivo, ma un processo di cambiamento mirato a migliorare il proprio benessere.

Purtroppo molti fraintendono questo concetto, considerando come obiettivo principale quello di smettere di assumere farmaci o di interrompere le terapie il prima possibile già durante le prime fasi acute del disturbo. In alcuni casi, addirittura, alcune persone giungono dallo specialista con l'illusione che una sola visita medica possa risolvere tutto. Ma la realtà è diversa e la guarigione da un disturbo psichiatrico richiede un approccio diverso.

La scomparsa dei sintomi non equivale alla guarigione

Le terapie efficaci non solo riducono i sintomi, ma sono anche in grado di ristabilire il corretto funzionamento dei circuiti cerebrali compromessi e che sono alla base del disturbo. Per questo motivo, anche dopo l'eventuale diminuzione o scomparsa dei sintomi è fondamentale continuare la terapia per mantenere ciò che è stato ripristinato.

Il cervello è un organo plastico, e la Terapia Farmacologica o le Terapie di Neuromodulazione possono aiutarlo a utilizzare appieno la sua flessibilità. Tuttavia, perché ciò avvenga è fondamentale continuare la terapia e adattarla in base alle circostanze e all'ambiente in cui si trova la persona. Solo attraverso una terapia adeguata e costantemente monitorata è possibile aumentare la probabilità che i sintomi non ritornino.

Inoltre, come spiegato nel terzo numero della nostra rivista Firenze Neuroscienze, ogni terapia ― sia farmacologica che di neuromodulazione ― può richiedere un adattamento sequenziale, seguire obiettivi diversi o addirittura diverse diagnosi nel corso del trattamento. Per fare un esempio: il paziente arriva in un grave stato di depressione, che diviene subito il maggior obiettivo dell’inizio della cura. A seguire emergono un fondo di disturbi di ansia o di preoccupazioni ossessive che hanno determinato la comparsa della depressione: la cura viene così ad essere adattata. Quando i sintomi ansiosi e depressivi saranno eliminati, potranno poi emergere problemi di attenzione e concentrazione che hanno influito su un calo dell’autostima: ecco che di nuovo la cura potrà modificare il suo bersaglio ma contemporaneamente migliorare le proprie modalità di risposta allo stress: la Resilienza.

Guarire è un processo di trasformazione personale

La guarigione non è un miracolo esterno, ma un processo di cambiamento in cui devono essere attivate, con costanza, tutte le risorse personali positive di cui si dispone, diventandone progressivamente sempre più consapevoli.

La patologia può quindi diventare un'opportunità per diventare esperti del proprio malessere e permetterci di impegnarci attivamente a modificare il proprio comportamento nelle aree più vulnerabili.

Un impegno costante che deve integrarsi nella creazione di uno stile di vita nuovo, che può prevedere anche il mantenimento delle cure necessarie. Lavorare per il proprio benessere in modo consapevole rappresenta la migliore difesa contro le temute ricadute.

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