Vai al contenuto principaleVai al footer
logo Istituto di Neuroscienze
Percorsi di cura

Ansia e Disturbi d'Ansia

Il Prof. Stefano Pallanti è esperto sull’Ansia per la World Health Organization e uno dei primi pionieri al mondo  ― sin dal 2005  ― nell'utilizzo delle Terapie di Neuromodulazione per la cura dei Disturbi d'Ansia.

L'Istituto di Neuroscienze offre le opzioni terapeutiche più avanzate e innovative per il trattamento di questi disturbi.

L'Ansia e i suoi Disturbi

I sintomi comuni di un Disturbo d'Ansia comprendono ansia o paura eccessive, contraddistinte da varie manifestazioni comportamentali che si differenziano in base allo stimolo specifico che provoca la risposta d'ansia.

Tuttavia, la presenza di sintomi ansiosi non indica necessariamente un'immediata diagnosi di Disturbo d'Ansia. Questo perché non esiste una corrispondenza diretta e univoca tra un determinato sintomo e la causa di questo.

Infatti, lo stesso sintomo, come riferito dal paziente, può essere espressione di meccanismi eziologici diversi, ovvero di disfunzioni differenti. Per questo motivo, sotto l'ampio ombrello dell'Ansia è possibile trovare numerose diagnosi, che riflettono diverse cause sottostanti e, di conseguenza, il malfunzionamento di circuiti cerebrali differenti. Per questo motivo, ogni disturbo, pur appartenendo allo stesso gruppo diagnostico, deve essere trattato in modo specifico mirando non tanto alla diagnosi formale del disturbo, ma alla causa sottostante alla sintomatologia presentata.

L'ampia categoria dei Disturbi d’Ansia include i seguenti disturbi:

  • Disturbo d’Ansia da Separazione (SAD);

  • Mutismo Selettivo;

  • Fobie Specifiche;

  • Disturbo d’Ansia Sociale (Fobia Sociale);

  • Disturbo di Panico;

  • Agorafobia;

  • Disturbo D'Ansia Generalizzata (GAD);

  • Altri Disturbi d'Ansia: disturbi d'ansia indotti da sostanze e/o condizioni mediche, disturbo d'ansia con altra specificazione, disturbo d'ansia senza specificazione.

All'interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione (DSM-5), il Disturbo Ossessivo-Compulsivo e i disturbi ad esso correlati sono stati separati dai Disturbi d'Ansia.

Screening

Lo screening dei disturbi d’ansia si basa sul riscontro delle particolari caratteristiche associate a ciascun disturbo: per esempio, nella fobia sociale il riscontro di una marcata paura relativa al parlare in pubblico e il conseguente evitamento della situazione provocato dall’ansia.

Concetti chiave

  • I disturbi d’ansia sono accomunati da una eccessiva ansia o paura, mentre si distinguono per le manifestazioni comportamentali eterogenee sulla base dello specifico stimolo ansiogeno.

  • Rispetto al DSM-IV, sono stati rimossi da questo capitolo il DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) e i disturbi correlati a eventi traumatici, come il PTSD, e aggiunte due diagnosi a esordio generalmente infantile, ovvero l’ansia da separazione e il mutismo selettivo. Ciò dipende dal riscontro di peculiari correlati neurobiologici che distinguono questi disturbi da quelli d’ansia, e da una diversa risposta alla terapia farmacologica.

  • In linea generale il trattamento si basa sull’utilizzo di psicoterapia cognitivo-comportamentale (sopratutto nella fobia specifica) e antidepressivi SSRI, mentre le benzodiazepine sono utilizzate in augmentation o in condizioni particolari e a breve termine.

Disturbo d’Ansia da Separazione (Separation Anxiety Disoder – SAD)

Il disturbo d’ansia da separazione è caratterizzato da paura e ansia eccessive legate alla separazione dalle figure di attaccamento o da casa. L’ansia da separazione è un fenomeno comune nei bambini dai 6-7 mesi fino ai 3 anni, e rappresenta una tappa del processo di sviluppo. Nel SAD l’ansia è superiore rispetto a quella tipica per il livello di sviluppo e l’età della persona, e raggiunge un livello eccessivo e inappropriato.

Mutismo Selettivo

Il mutismo selettivo è caratterizzato dall’incapacità di parlare in una serie di situazioni sociali o con persone specifiche.

Fobie specifiche

Una fobia è una paura elicitata da uno specifico oggetto o situazione, che quasi sempre provoca una risposta ansiosa immediata o un attacco di panico anche quando il paziente riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole.

Disturbo d’Ansia Sociale (Fobia Sociale)

Nella fobia sociale, i pazienti sono caratterizzati da una paura persistente di essere umiliati o di rendersi imbarazzanti di fronte agli altri.

Disturbo di Panico

Il disturbo di panico è caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico ricorrenti e imprevisti, seguiti da un mese di ansia anticipatoria persistente e modifiche comportamentali.

Agorafobia

Nel DSM-5 l’agorafobia ha assunto carattere indipendente dal disturbo di panico ed è pertanto classificata come disturbo a sé stante.

Disturbo d’Ansia Generalizzata (Generalized Anxiety Disorder – GAD)

Il disturbo d’ansia generalizzata è una condizione cronica. La caratteristica fondamentale è la presenza di ansia persistente con preoccupazione eccessiva e pertanto disfunzionale, per almeno 6 mesi associata alla presenza di molteplici sintomi fisici.

(Estratto da Psichiatria Elementare Oltre il DSM-5, Stefano Pallanti, 2016)

Trattamento dei Disturbi d'Ansia

Non esiste una corrispondenza univoca tra sintomo e causa. Pertanto, non esiste una corrispondenza univoca tra il sintomo e un farmaco specifico. Purtroppo non esiste ancora una cultura diffusa di consenso su questi aspetti; per questo motivo, purtroppo, troppo spesso i farmaci vengono prescritti con criteri standardizzati dalle linee guida senza indagare a fondo quale circuito cerebrale sia coinvolto nella sintomatologia osservata.

Il trattamento dei disturbi d'ansia non può avere il giusto successo se si affrontano i sintomi ansiosi solo ed esclusivamente tramite le indicazioni fornite dalle linee guida standardizzate che, basandosi eclusivamente sulle etichette diagnostiche e non sui meccanismi alla base dei sintomi specifici, non sono in grado di fornire trattamenti mirati ed efficaci.

Per questi motivi, allo scopo di effettuare un trattamento che risulti essere efficace è necessaria una diagnosi accurata che vada oltre alla semplice descrizione del comportamento e prenda in considerazione numerosi fattori implicati nel disturbo presentato dal paziente.

Per ottenere un trattamento efficace, diventa allora necessario considerare:

  • Comorbilità mediche (per esempio disturbi metabolici o altre malattie);

  • Comorbilità psichiatriche (per esempio ADHD, depressione, dipendenze, disturbi alimentari, disturbi dell'umore, disturbo ossessivo compulsivo);

  • Preferenze del paziente;

  • Età e sesso del paziente;

  • Potenziale stato di gravidanza;

  • Genetica del paziente.

Una volta valutate le condizioni del paziente, il Prof. Stefano Pallanti stabilisce insieme a lui la priorità e la gerarchia degli obiettivi terapeutici. Spesso, durante il trattamento è necessario un adattamento sequenziale: per esempio, il paziente potrebbe presentarsi con un grave stato d'ansia, rendendo necessario come primo obiettivo principale l'inizio del trattamento per questi sintomi; successivamente, potrebbe emergere una sintomatologia depressiva sottostante che ha facilitato l'insorgere di quella ansiosa: in questo caso il trattamento potrebbe necessitare di essere modificato; una volta eliminati i sintomi ansiosi e depressivi, infine, potrebbero emergere anche problemi di attenzione e concentrazione che richiedono, anche in questo caso, un cambiamento di obiettivo terapeutico e la modifica dei protocolli di trattamento effettuati.

Trattamenti multimodali multidisciplinari

Le terapie di neuromodulazione

Le terapie di neuromodulazione rappresentano un'alternativa vantaggiosa alle cure mediche tradizionali perché possono essere combinate tra di loro e associate a ulteriori terapie mediche e psicologiche allo scopo di ottenere un trattamento altamente personalizzato.

Inoltre, sono prive di effetti collaterali. Leggi di più in questa pagina!

Scopri di più

Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS)

La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) rappresenta una terapia non-invasiva e non-farmacologica che utilizza il campo magnetico per stimolare o inibire specifiche aree cerebrali, dimostrandosi altamente efficace per la cura di molti disturbi, tra cui la Depressione Resistente e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC).

Scopri di più

Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS)

Una terapia di neuromodulazione completamente indolore e particolarmente adatta ai bambini per l'elevata libertà di movimento che consente, utilizzata in numerosi ambiti di trattamento e di riabilitazione.

Scopri di più

Photo-Bio-Modulation (PBM)

La più recente tecnologia per la cura del Sistema Nervoso Centrale e particolarmente adatta per i bambini, che sfrutta l'aumento del flusso sanguigno cerebrale per stimolare il metabolismo cerebrale e promuovere processi di neuroplasticità.

Scopri di più

Stimolazione del Nervo Vago non-invasiva (VNS)

La Stimolazione del Nervo Vago non-invasiva (VNS) attiva il nervo che connette diverse vie neurofisiologiche che regolano i processi di neuroinfiammazione, consentendo il miglioramento di importanti funzioni del corporee.

Scopri di più

Credenziali del Prof. Pallanti

Il Prof. Stefano Pallanti è uno dei massimi Esperti Mondiali di Ansia.

Dal 2014, il Prof. Pallanti è board member per la World Health Organization come esperto sull’Ansia.

Inoltre, dal 2005 al 2007 il Prof. Pallanti ha ricoperto i ruoli di membro dell'OCD spectrum workgroup, dell'Impulse Control Disorders Taskforce e dell'International Advisory Board dell'American Psychiatric Association (APA) per il DSM-5 (The Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition).

I libri del Prof. Stefano Pallanti

Psichiatria Elementare: Oltre il DSM-5

Il volume fa riferimento alla quinta versione del sistema di classificazione più utilizzato in psichiatria: il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), intendendo al tempo stesso travalicarne i confini per estendere oltre la trattazione. 

Stress? No Grazie, sono resiliente!

Se pochi sanno davvero che cosa si intende con il termine "stress", ancora meno conoscono i meccanismi che lo regolano e i danni che può provocare se diventa cronico! Accantonati i rimedi casalinghi, esiste una soluzione che si trova già dentro ognuno di noi e si chiama "resilienza".