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Percorsi di cura

Fibromialgia

All'Istituto di Neuroscienze del Prof. Pallanti offriamo percorsi di diagnosi e cura personalizzati in grado di rilevare e trattare la complessità e l'individualità della sindrome fibromialgica, che risulta spesso associata con altri disturbi come l'ADHD.

Fibromialgia ― Sintomi, Cause e Trattamenti

La fibromialgia è una sindrome cronica che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre ed è caratterizzata da un numero variabile di segni e sintomi tra cui è possibile trovare dolore muscolare diffuso, affaticamento e stanchezza cronica, disturbi dell'umore e ansia, disturbi del sonno, rigidità muscolare, disturbi dell'equilibrio. La causa specifica della fibromialgia non è nota, ma si ritiene che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali. Nonostante non esista una cura specifica, diversi trattamenti possono fornire un aiuto significativo nel migliorare i sintomi.

I sintomi della fibromialgia

I sintomi della fibromialgia possono variare ampiamente da persona a persona, ma i più comuni includono:

  • Dolore muscolare diffuso, che può essere descritto come un dolore sordo, profondo o bruciante;

  • Affaticamento;

  • Disturbi del sonno, come insonnia, ipersonnia o risvegli notturni frequenti;

  • Depressione, Ansia o Irritabilità;

  • Disturbi cognitivi, come problemi di concentrazione o memoria;

  • Problemi gastrointestinali, come nausea, diarrea o costipazione;

  • Sensibilità al dolore, che può essere provocata da stimoli come il contatto con la pelle o i cambiamenti di temperatura;

  • Problemi articolari, come rigidità o dolore alle articolazioni.

Le cause della fibromialgia

La causa della fibromialgia è sconosciuta, ma si ritiene che tale sindrome sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali.

➜ I fattori genetici sembrano svolgere un ruolo importante nella fibromialgia. La ricerca condotta a riguardo ha infatti evidenziato che le persone con fibromialgia potrebbero avere una maggiore prevalenza di geni associati a sintomi come il dolore, le alterazioni dell'umore e quelle del sonno.

➜ I fattori ambientali possono contribuire all'insorgenza e al mantenimento della fibromialgia. In questa direzione, alcuni studi hanno suggerito che eventi come un'infezione, un trauma o un evento stressante (per esempio un lutto) possono evocare i sintomi tipici della malattia.

Nel complesso, si ritiene poco probabile che la fibromialgia possa essere causata da un singolo fattore facilmente identificabile come responsabile dell'insorgenza del disturbo. Più frequentemente, è possibile rinvenire nella storia di vita dell'individuo un insieme di elementi di vario tipo che, combinandosi, rendono l'individuo maggiormente vulnerabile nei confronti dell'insorgenza della sindrome. Per questo motivo, è di fondamentale importanza essere in grado di formulare una Diagnosi di Precisione in grado di indirizzare la persona verso il percorso di cura specialistica più adatto per lei.

I trattamenti per la fibromialgia

La fibromialgia rappresenta una sindrome cronica, pertanto non esiste una cura specifica in grado di condurre alla guarigione dal disturbo. Tuttavia, esiste una serie di trattamenti che possono essere di grande aiuto per migliorare i sintomi in modo significativo.

Le terapie per la Fibromialgia devono essere selezionate attentamente da un personale con competenze specialistiche e "ritagliate" sulla singola persona in base al profilo di sintomi presentato. I trattamenti più comuni che possono essere di aiuto nella gestione dei sintomi includono:

  • Terapia fisica: la terapia fisica può aiutare a migliorare la flessibilità e la forza muscolare, conducendo a una riduzione del dolore e migliorando la qualità della vita del paziente.

  • Terapia del dolore: La terapia del dolore può aiutare a controllare il dolore tipico della fibromialgia e migliorare la funzione fisica del paziente.

  • Farmaci antidolorifici: I farmaci antidolorifici possono aiutare ad alleviare il dolore sperimentato dalla persona con fibromialgia e, talvolta, essere di aiuto anche nel miglioramento della qualità del sonno.

  • Supporto psicologico e psicoterapia: Il supporto psicologico e la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) possono rivelarsi di grande aiuto nell'aiutare le persone a gestire il dolore e i fattori ambientali di stress.

Le Terapie di Neuromodulazione

Negli ultimi anni, l'uso delle Terapie di Neuromodulazione per il trattamento della Fibromialgia ha ricevuto sempre maggiore interesse alla luce del numero crescente di evidenze riguardanti la loro efficacia nel trattamento del disturbo.

Le terapie di Neuromodulazione rappresentano metodologie di trattamento che fanno uso di stimoli fisici, magnetici, elettrici e luminosi in grado di stimolare le strutture implicate nella Neurogenesi, aumentando la plasticità neuronale e la creazione di nuove connessioni sinaptiche.

Queste terapie rappresentano un’alternativa vantaggiosa alle cure mediche: la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), per esempio, è indicata da numerose linee guida internazionali come trattamento efficace nei casi di risposta insoddisfacente ai trattamenti farmacologici. Inoltre, le tecniche di Neuromodulazione presentano il grande vantaggio di poter essere combinate tra loro e associate facilmente a ulteriori terapie mediche e psicologiche, fornendo quindi la possibilità di agire contemporaneamente su molteplici meccanismi implicati nella malattia.

➜ Una delle terapie di neuromodulazione più promettenti per il trattamento della fibromialgia è la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), una tecnica che utilizza un campo magnetico per stimolare specifiche aree di interesse della corteccia cerebrale. Numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia della TMS nel ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita nei pazienti con fibromialgia. Il Prof. Stefano Pallanti è un pioniere nell'utilizzo di questa tecnica per la gestione dei sintomi della sindome fibromialgica: nel corso della sua lunga esperienza clinica, ha infatti frequentemente riscontrato l'efficacia della TMS nel ridurre il dolore muscolare e l'affaticamento legati al disturbo, mediante la sua capacità di stimolazione dei tessuti cerebrali responsabili dei sintomi. Inoltre, la TMS può rivelarsi di particolare utilità grazie alla sua grande efficacia nella gestione dei sintomi psicologici della fibromialgia come la Depressione, l'Ansia e l'Irritabilità.

Fibromialgia e ADHD ― Il frequente legame

La ricerca condotta dal Prof. Stefano Pallanti ha portato alla luce un interessante legame tra la Sindrome Fibromialgica (Fibromyalgia Syndrome, FMS) e il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Questo studio ha rivelato che il 24,5% degli individui affetti da FMS presentava anche ADHD e che a questa percentuale di casi era associata una maggiore gravità dei sintomi della FMS e a una compromissione funzionale più significativa, in particolare nei contesti di vita lavorativo e scolastico.

In aggiunta a questa scoperta, la ricerca ha anche evidenziato che i pazienti affetti da FMS e ADHD presentano con maggiore frequenza anche un Disturbo da Uso di Sostanze rispetto a coloro che presentano solamente la FMS (con percentuali pari a 38,5% contro 3,8%). Più in particolare, la sostanza più comune all'interno di questo gruppo di persone era rappresentato dagli oppioidi.

Nel complesso, i risultati della ricerca del Prof. Pallanti sottolineano l'importanza di identificare e trattare l'ADHD nei pazienti con Fibromialgia, poiché l'ADHD può aumentare in misura significativa il carico di disabilità del distrurbo, influenzando negativamente e in maniera specifica la vita lavorativa e le attività sociali della persona. Più nello specifico, alla luce della tendenza a fare un uso eccessivo di farmaci antidolorifici come gli oppiodi, la rilevazione dei sintomi di ADHD ― sia nel periodo del neurosviluppo che nel contesto di vita attuale ― risulta particolarmente raccomandata soprattutto nei pazienti inclini ad aumentare la dose di farmaci antidolorifici.

I risultati di questo studio supportano l'esistenza di una vera e propria comorbilità tra la Fibromialgia e ADHD, suggerendo che queste due condizioni dovrebbero essere gestite in modo adeguato e integrato. Inoltre, esistono prove preliminari che suggeriscono che i farmaci per l'ADHD possano avere un effetto positivo sul dolore e sulla fatica associati alla Fibromialgia, aprendo nuove prospettive di trattamento. Questa ricerca pionieristica di Prof. Stefano Pallanti offre implicazioni cliniche sostanziali per la prevenzione e il monitoraggio delle condizioni, offrendo spunti innovativi per migliorare la qualità di vita dei pazienti colpiti da Fibromialgia.